“Villa Cavalletti” è inserita nell’area dei Colli Albani prediletta fin dall’età Repubblicana dell’antica Roma per la natura rigogliosa ed il fascino paesaggistico da illustri e facoltosi patrizi che vi realizzano residenze sontuose. Successivamente, in particolare nel corso del Cinquecento e del Seicento, quelli che erano ormai divenuti di fatto i “Castelli Romani”, vengono nuovamente scelti, prevalentemente dai rappresentanti dall’alto clero appartenenti a famiglie aristocratiche, come i luoghi preferiti nelle vicinanze di Roma per l’edificazione di lussuose residenze estive e palazzi nobiliari successivamente denominate “Ville Tuscolane”.
Le Ville Tuscolane
Grazie ad un clima socialmente sereno ed economicamente florido, al risveglio culturale e al rinnovato interesse per i classici, sorgono magnifiche residenze per lo svago e il riposo, in prossimità delle proprietà agricole, secondo il ritrovato costume dell’otium romano.
Lo stimolo all’edificazione è favorita dalle condizioni del clima, asciutto e ventilato d’estate, dalla fertilità del terreno, dall’agevole reperibilità in zona di materiali da costruzione di pregevole qualità, da una relativa facilità di acquisire risorse idriche, che oltre a consentire colture produttive e la messa a dimora di piantumazioni, permettono di arricchire i parchi con i giochi d’acqua.
A tali prerogative si aggiungono lo splendido affaccio su Roma e sulla Campagna Romana. Nel Settecento, le ricche famiglie inglesi, tedesche e francesi, cominciano a mandare i loro rampolli in un viaggio istruttivo in Italia, Roma con i Colli Albani (Castelli Romani), divengono una meta fondamentale; “Grand Tour”, “Voyage d’Italie”, “Italienische Reise” diviene un dottorato popolare e necessario per la formazione anche degli gli artisti.